2009
Lazio, Brocchi: “Non vedo l’ora di staccare per un pò”
La Lazio porta a casa un’importantissima vittoria contro il Livorno. Uno dei protagonisti del match, Cristian Brocchi, a fine partita: “Per noi era una partita importantissima e contava vincere in ogni modo per essere sicuri di salvarci e non dipendere dal risultato di Napoli. Finalmente la stagione è finita: non vedo l’ora di andarmene e staccare per un pò. Non sopporto più nulla. Quest’anno abbiamo saputo cosa vuol dire avere paura. Ci siamo trovati in una situazione drammatica dove neanche noi capivamo cosa ci stava succedendo. In pochi erano consapevoli veramente di quello che stava accadendo. Davamo per scontato che le nostre individualità e i nostri valori alla fine sarebbero emersi e ci avrebbero tirato fuori. Invece è stato necessario andare a Norcia, scrollarci di dosso tutte quelle stupidate che avevamo accumulato nelle ultime due stagioni. à? lì che abbiamo capito che dovevamo unirci, che l’obiettivo deve essere il campo, e che doveva venir fuori quello spirito di gruppo che poi ci ha dato la spinta decisiva da Cagliari in poi. Dopo la sconfitta interna con il Bari ho capito che serviva una necessaria inversione di tendenza, altrimenti sarebbe stato quasi impossibile risalire”. Su Reja ed il futuro della società biancoceleste: “Ha azzerato tutto e ci ha dato modo di ripartire nel modo migliore possibile. Quando senti di voler abbracciare in quel modo un allenatore vuol dire che veramente è parte del gruppo anche lui. Sa ridere quando è il momento, ma allo stesso tempo sa far lavorare. Per questo credo che meriti la riconferma. Sicuramente la Lazio ha dei problemi da risolvere, altrimenti non ci saremmo salvati alla penultima giornata – si legge su laziosiamonoi.it -. Per noi giocatori ovviamente è una situazione complicata perchè siamo consapevoli del fatto che la grande percentuale dell’ambiente è contro la società e quindi ogni cosa che diciamo viene interpretata in maniera diversa e c’è sempre chi si schiera o con o contro di noi a seconda di quello che diciamo. Ma non è giusto parlare male dei tifosi nè tanto meno della società . Io parto sempre da un presupposto: come mi hanno sempre insegnato, devo correre e gli attaccanti devono fare gol. Quindi anche la società ha il dovere di fare le scelte più giuste per tutti. A livello personale, ho sempre avuto un ottimo rapporto sia con la società , che con l’ambiente e con i tifosi”, si legge su lalaziosiamonoi.