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Milan, Zaccheroni: «Giampaolo è perfetto ma la società deve proteggerlo»

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Alberto Zaccheroni spiega i metodi di Marco Giampaolo e consiglia la società su come gestire il nuovo allenatore

Lunga intervista della Gazzetta dello Sport ad Alberto Zaccheroni. Il focus della chiacchierata il nuovo allenatore del Milan, Marco Giampaolo. Le parole dell’ex tecnico rossonero.

SIMILITUDINI – «Le similitudini ci sono: io venivo dall’Udinese, Arrigo addirittura dalla B col Parma. Anzi, Giampaolo arriva al Milan con più esperienza di noi, ha già avuto qualche buona squadra. È cambiato moltissimo da quando è arrivato in A con l’Ascoli. Praticava un calcio diverso: molto organizzato ma più attento alla fase difensiva. Lui è uno attivo, che ha fatto ricerche. È andato anche in Spagna a studiare Guardiola. Per ciò che ha fatto con Empoli e Samp merita la grande panchina. Anzi, forse la meritava già prima»

GIAMPAOLO – «Un allenatore che punta molto sul gioco e meno sulle individualità va sostenuto, soprattutto all’inizio. Non bisogna aspettarsi troppo nella prima parte di stagione, bisogna dargli il tempo di costruire. Questo lo si deve sapere. La società lo deve proteggere e sostenere. Perché poi magari arriva qualche giocatore maturo a lamentarsi e lì la società deve supportarlo. Maldini queste dinamiche le conosce alla perfezione, le ha vissute tutte, Giampaolo è sicuramente in buone mani»

GATTUSO«Dispiaciuto? Sì. Lo seguivo dal Pisa, è cresciuto tanto. Gliel’ho detto personalmente: “Sbaglia dire che è colpa tua, che forse non sei all’altezza. Non è vero, hai fatto bene”. La squadra gli è calata nel derby: aveva trovato una quadratura e lì ha perso in sicurezza. Ma Rino può diventare un grande tecnico»»