Roma, la lunga estate di Petrachi. Tre mesi per cancellare Monchi
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Roma, la lunga estate di Petrachi. Tre mesi per cancellare Monchi

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Roma, si è conclusa la lunghissima estate di Petrachi. Più di 30 le operazioni portate avanti: eliminato tutto l’operato passato di Monchi

Quando Gianluca Petrachi ha messo piede a Roma era ben consapevole delle difficoltà in cui era sprofondata la squadra. L’anno passato ha distrutto tutto come un uragano in piena, per cui il suo compito iniziale era quello di risanare un ambiente ormai decaduto sotto i colpi di Monchi. Giorno dopo giorno, acquisto dopo acquisto, si è guadagnato la fiducia di tutti. In primis ha ripulito la rosa dei colpi dello spagnolo, evidentemente ormai poco graditi a società e piazza.

L’unico superstite dei giocatori in esubero e praticamente mai titolari è Pastore (che tra l’altro Fonseca sta provando a far rinascere), per il resto tutti gli acquisti dello spagnolo sono partiti. Da Olsen arrivando a Schick, passando per Coric e Gonalons. Il mercato in entrata, poi, si può definire intelligente. Nessuna spesa troppo pazza, ma investimenti volti a migliorare qualitativamente la rosa a disposizione del portoghese. L’incognita più grande rimane il reparto dei difensori centrali, anche se ieri, in attesa di Smalling, Mancini ha dato buonissime indicazioni.

Veretout e Diawara lotteranno per guadagnarsi un posto ma, intanto, vanno a completare la batteria in mezzo al campo con Cristante e PellegriniMkhitaryan e Kalinic hanno concluso il tutto riempiendo i buchi del reparto offensivo lasciati da El Shaarawy (partito) e Perotti (infortunato). A loro si aggiungono gli altri piccoli capolavori di Petrachi, ovvero i rinnovi di Under, Zaniolo e sopratutto Dzeko. Non è un caso che, una volta terminata la telenovela col bosniaco, tutto sia filato liscio più facilmente.

Ora Petrachi può finalmente riposarsi. Non gli resta che guardare da bordocampo le gesta dei giocatori da lui acquistati, nella speranza che Fonseca riesca a valorizzarli al meglio. Solo tra qualche mese si saprà se il d.s. ha fatto un buon lavoro oppure no. Le sensazioni sono positive, adesso tocca al campo.