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Sampdoria, Quagliarella: «Siamo con D’Aversa, normale momento di difficoltà»

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Fabio Quagliarella

Il capitano della Sampdoria Quagliarella ha parlato del momento difficile che sta vivendo la squadra blucerchiata

Fabio Quagliarella, attaccante e capitano della Sampdoria, in una intervista a Il Secolo XIX ha parlato del momento di difficoltà che sta vivendo la squadra blucerchiata.

SITUAZIONE – «Un quadro molto chiaro. Un normale momento di difficoltà. Dopo il Torino ci siamo confrontati con la società e il mister, abbiamo condiviso il bisogno di tranquillità. L’eccessiva tensione non porta mai benefici. La squadra ha accettato la proposta del ritiro, si rema tutti dalla stessa parte, consapevoli che c’è bisogno di ottenere dei risultati positivi. E che il tempo è dalla nostra parte, il campionato è ancora lungo».

RITIRO – «Sinceramente non sono un amante dei ritiri, penso siano pesanti per tutti. Però Adesso è proprio la misura che dà un segnale forte sulla nostra situazione. Ti fa pensare. Non è bello stare in giro così, non tornare dalle proprie famiglie dopo l’allenamento. Ti fa riflettere su determinati valori, il rispetto della maglia che indossi. Ti sprona a fare un reset personali. Siamo perfettamente consapevoli di essere chiamati a fare il risultato contro il Bologna».

AMBIENTE – «Mi confronto regolarmente con Ferrero e Faggiano. Sanno che il gruppo squadra c’è. Che la cultura del lavoro c’è. Che siamo con l’allenatore. Che c’è la voglia di andare oltre. Anche se l’alzare l’asticella non basta se non diventiamo più furbi a leggere certe situazioni. E poi se continuiamo a sbagliare cose elementari in campo le responsabilità sono le nostre, non dell’allenatore. Siamo incazzati, ma lucidi e consapevoli».

POCA PERSONALITA’ – «È un tipo di osservazione tipico di questi periodi. È un modo di dire. Che cosa significa? Qual è il tipo di personalità giusta? Tutti vogliamo fare bene, tutti quando si perde rosichiamo. Avere personalità vuol dire che durante la partita si deve urlare? Ognuno di noi, io per primo, può e deve  migliorare. E dare tutto se stesso per farlo. Questo  per me è l’unico parametro concreto che riconduca alla personalità».

D’AVERSA – «Il mister è un uomo di calcio. Ne conosce perfettamente le dinamiche. Come ognuno di noi, siamo tutti adulti e vaccinati. Questo ritiro ha anche il compito di resettare. Lui è con noi, noi siamo con lui».

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