Mercato Juve: come sale il monte ingaggi con Ramsey, Rabiot e De Ligt
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Mercato Juve: come sale il monte ingaggi con Ramsey, Rabiot e De Ligt

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Mercato Juve: quanto sale il monte ingaggi con Ramsey, Rabiot e De Ligt. I conti in tasca in casa Juventus con i tre probabili acquisti

Parametri zero in quantità. Il giochino di mercato preferito dalla Juventus negli ultimi anni è pronto a materializzarsi in duplice forma anche in questa torrida sessione di calciomercato. A Fabio Paratici non è bastato, in febbraio, assicurarsi gratis le prestazioni di un certo Aaron Ramsey. Ora è Adrien Rabiot, centrocampista del PSG classe ’95, il giocatore in scadenza di contratto che a giorni dovrebbe firmare con Madama. Dove sta il segreto? Magistrale tempismo, appeal internazionale e soprattutto ottimi argomenti economici.

Nel senso che – se c’è da andare a prendere un giocatore a zero – spesso occorre fare un piccolo sacrificio sull’ingaggio dello stesso per convincere il diretto interessato a sposare la propria causa. E la Juve con Ramsey e Rabiot ha saputo essere molto persuasiva: i 7 milioni che percepirà il gallese sono gli stessi promessi al francese, esclusi bonus d’entrata e ulteriori adeguamenti accessori. Una cifra (considerata per lungo tempo tetto massimo dalle parti di Torino) che andrebbe a collocare entrambi allo stesso livello di Paulo Dybala, sul secondo gradino più alto del podio, nell’ipotetica classifica dei giocatori più pagati in casa Juventus.

O almeno è quanto avverrebbe prima del possibile approdo in bianconero di Matthijs de Ligt. Uno che parametro zero non lo sarà nemmeno un po’ ma che ugualmente andrà a riscuotere palate di quattrini. I ben informati parlano di 12 milioni netti a stagione (ancora da capire se comprensivi o meno di bonus). A queste cifre il centrale olandese rivoluzionerebbe confini e criteri del monte ingaggi bianconero. Perché se è vero che Cristiano Ronaldo coi suoi 30 milioni annui fa gara a sé, è altrettanto vero che versare una simile cifra nel portafogli di un ragazzo di 20 anni sarebbe una scelta in forte controtendenza con il passato.

Anche se non incoerente, se contestualizzata nel processo di crescita che sta compiendo il club di Andrea Agnelli. L’impennata del monte ingaggi potrebbe essere step obbligato per allinearsi, anche da quel punto di vista, con i top club degli altri campionati. Toccherà alla Juve gestire la discrepanza di guadagni interna allo spogliatoio ridefinendo equilibri e distanze. Senza necessariamente pensare a malumori particolari, il rischio che qualche giocatore colga la palla al balzo per presentarsi a battere cassa è concreto. Dopo le dovute cessioni, bisognerà pensare anche a quello.