Venezia, Okereke: «Mi ispiro a Ighalo. Zanetti mi ha impressionato» - Calcio News 24
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Venezia, Okereke: «Mi ispiro a Ighalo. Zanetti mi ha impressionato»

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L’attaccante del Venezia David Okereke ha parlato dell’inizio di stagione della squadra lagunare

David Okereke, attaccante del Venezia in gol nell’ultima partita contro l’Empoli, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato dell’inizio di stagione della squadra neroarancioverde.

GOL ALLA WEAH – «Ovvio che l’accostamento mi abbia fatto molto piacere. Mi sono arrivati un sacco di messaggi su Instagram per dirmi che avevo fatto un gol simile. Non ho mai visto giocare Weah ma conosco il personaggio. È stato uno dei grandi giocatori dell’Africa, ha vinto il Pallone d’oro e ora è il presidente della Liberia. Il suo gol? Sono onesto: non l’ho ancora visto. A questo punto appena finita l’intervista vado su Youtube…». 

ETO’O IDOLO? – «No, è Odion Ighalo, nigeriano come me. Beh, Ighalo ha sempre segnato tanto in carriera. Ma per me è un riferimento non tanto come giocatore, non credo di assomigliargli, ma per quello che fa fuori dal campo, impegnato nel sociale. Mi piace molto». 

MODELLO IN SERIE A – «A me piace molto come gioca Immobile, perché sfrutta al massimo la profondità e gli spazi per correre. In questo, nel mio piccolo, mi ci rivedo». 

IMPATTO VENEZIA – «Ottimo, davvero. C’è un gruppo bellissimo, i compagni mi hanno accettato e subito aiutato fin dal primo giorno. Forse siamo facilitati dal fatto che i nuovi sono tanti, cerchiamo di stare il più possibile insieme per trovare l’intesa in campo e fuori». 

VOLTATO PAGINA – «Speriamo di sì. Ma il calcio si sa com’è, ora non dobbiamo pensare di aver già svoltato, siamo all’inizio, la strada per la salvezza è lunga. Però abbiamo capito che possiamo fare tante cose belle. E con il concetto di calcio che ha il mister pure far divertire». 

ZANETTI – «Ottima. Non lo dico per interesse, lo dico perché lo penso davvero. Lui è sempre se stesso, nel rapporto con noi e nel modo di vedere il calcio. Non cambia se le cose vanno male. Tratta tutti allo stesso modo, che sia il capitano o l’ultimo arrivato. Non mette troppa pressione e tiene molto al gruppo. Per me questo è importantissimo, ho avuto esperienze diverse in passato. Poi mi piace che ti spinge a provare la giocata. Ti fa rischiare, se sbagli l’importante è che provi a rimediare. Quanto al gioco, quando si parte così dal basso coinvolgendo il portiere, la cosa diventa interessante. Questo tipo di manovra l’ho vista fare solo al Manchester City».