La saga Vlahovic: il futuro del serbo e della Juventus

Cosa sta succedendo davvero fra Dušan Vlahović e la Juventus? 

In queste righe cercheremo di sbrogliare una matassa fatta di enormi somme di denaro, ingaggi micidiali, desideri dei top club, prestazioni sempre sotto la lente d’ingrandimento, e – ultimo ma non meno importante – le scelte personali, le ambizioni di un ragazzo che adesso vuole restare in Europa e battersi, non certo andare in Arabia o in Turchia.

Bisognerà muoversi con grande circospezione, per evitare passi falsi, proprio come nel gioco mines di Gamdom, chiaramente ispirato al grande classico “campo minato”, in cui la differenza fra il premio e la perdita totale è a una sola casella di distanza. 

I numeri del contratto di Vlahovic fanno tremare i bilanci: 12 milioni di euro netti all’anno, uno dei più alti ingaggi in Serie A. E la Juventus, che – diciamolo – non naviga in acque cristalline dal punto di vista finanziario, si ritrova davanti un bivio: o spalmare i propri oneri su una finestra temporale più ampia, o cedere il giocatore ora per evitare di perderlo gratis nel 2026.

Contratto in scadenza e tensioni economiche

Il contratto di Dušan scadrà nell’estate del 2026. A meno di un rinnovo, la Juve rischia di perderlo a zero. Secondo molti, la strategia più razionale per la società è quella di cederlo nell’estate 2025, pur rimanendo consapevole di dover abbassare notevolmente il prezzo d’acquisto rispetto ai 90 milioni (bonus compresi) spesi a gennaio 2022. Oggi, il cartellino viene valutato intorno ai 25–30 milioni: una cifra molto modesta, se si pensa alla grossa spesa iniziale.

Il nodo principale? L’ingaggio. Juventus ha proposto una riduzione, ma Dušan e il suo entourage – guidato da Darko Ristić – hanno rifiutato. La proposta era di portarlo a circa 7‑8 milioni netti annuali, con rinnovo a lungo termine: niente da fare, nessun accordo. Anzi – questo è il punto umano – Vlahović sembra davvero intenzionato a andarsene, pur non volendo rinunciare allo status economico da top player.

L’allenatore: Tudor lo vorrebbe ancora

Igor Tudor, da quando è arrivato a marzo 2025, ha scelto Vlahović come suo attaccante di riferimento. È chiaro che in campo il legame tecnico e umano tra i due è solido. Tudor ha definito Dušan importantissimo per il suo progetto tattico. Però sa bene che il calcio non è solo campo e cuore: è anche economia, bilanci, strategia. Nonostante il suo desiderio di vederlo ancora con la maglia bianconera, si è già mosso in anticipo individuando alternative – su tutte, Jonathan David, il baby bomber canadese pronto ad arrivare anche a parametro zero.

Tudor quindi non esclude Vlahović dalla sua rosa, ma è perfettamente cosciente che se non cambiano le condizioni contrattuali, il futuro del serbo a Torino è molto incerto. In un mondo in cui tutto cambia, in cui nuove piattaforme si aprono al futuro come Gamdom, uno dei primi casinò a livello internazionale ad abbracciare la novità delle criptovalute, lo sport moderno cerca di restare al passo e far quadrare i conti. 

L’entourage e le ambizioni di Vlahović

Mentre il suo omonimo Vanja Vlahovic sembra destinato a salire di categoria e giocare in Serie B, da più testate arrivano voci concordi: Dušan non vuole rinnovare con un ingaggio ridotto, e anzi, ha già detto di sì all’idea di un trasferimento. Non in Arabia, non al Fenerbahçe (nonostante il via libera di Mourinho), e nemmeno altrove se non in un contesto di calcio ad alto livello europeo.

Qual è l’obiettivo nella sua testa? Servirebbe un’opportunità dove tornare protagonista, dove sentirsi centrale. Ed è così che si riscalda la pista meneghina: Milan e Allegri sono diventati un’opzione concreta. Il desiderio di restare in Serie A, sì, ma all’interno di un nuovo club, con un nuovo progetto.

Però lo scoglio resta sempre lo stipendio: Dušan non è disposto a scendere sotto i suoi 12 milioni netti. Alcuni dicono che sarebbe anche aperto a un compromesso: un taglio netto ma distribuito su più anni (4–5), mantenendo una cifra dignitosa, tipo 7‑8 milioni. Ma finora è tutto fermo. Rifiutata la prima offerta Juve, diniego sul rinnovo: lui sta aspettando.

Lo scenario di mercato: Milan in pole position

Se Vlahović davvero vuole andare al Milan – e nel club rossonero Allegri spinge per averlo – la strada potrebbe imboccare una rotta concreta. Il Milan, però, deve prima fare cassa. La partenza di Theo Hernández in Arabia Saudita è al vaglio e potrebbe dare quei 25 milioni necessari per finanziare l’operazione. Il Milan offrirebbe alla Juventus 20 milioni per il cartellino, lasciando magari al giocatore una parte significativa da tradurre poi in ingaggio netto. È un puzzle complesso, ma non impossibile.

Diverse variabili, quindi:

• La Juve vuole tra i 25–30 milioni, e se arrivasse un’offerta estera, ancor meglio.
• Il Milan potrebbe mettere 20 milioni, ma solo se riesce a vendere qualcuno.
• Vlahović vuole restare in Italia, possibilmente a Milano, e magari a condizioni contrattuali non troppo ridimensionate.

Se tutto va liscio – incassi da una parte, fondi liberi dall’altra – la firma potrebbe scattare nelle prime settimane di luglio. Ma se qualcosa dovesse incepparsi… lo stallo continuerebbe.

Altre piste e big europee

Al momento non ci sono offerte concrete dalle big di Premier, Liga o Bundesliga. Si parla di sondaggi: Arsenal? Più verso Šeško. Liverpool? Salah è confermatissimo e dopo l’acquisto di Wirtz si cercano altri profili. Bayer Leverkusen? Prenderebbe senz’altro un centravanti, ma solo a stipendio più basso del suo. Atlético, Barcellona: con i loro problemi economici, non sono al momento una destinazione calda.

In conclusione, l’unica pista solida per ora è il Milan. Ma se dovesse svanire, la Juventus potrebbe dover aprire ai club stranieri con un’offerta più bassa, sperando che qualcuno accetti l’ingaggio faraonico.

Le prossime mosse: la settimana decisiva

Da fine giugno – inizio luglio si farà sul serio: nei programmi di Damien Comolli c’è un incontro con l’entourage del giocatore. Si parlerà di mercato, di ingaggio, dell’eventuale cessione o – in alternativa – di nuovi scenari. Se non si trova una quadra, a metà luglio Juve sarà costretta a imbastire comunque un piano B per l’attacco.

Riassumiamo con una tabella la situazione attuale

Conclusione 

Il connubio fra Vlahović e la Juve è con ogni probabilità destinato alla separazione. Le condizioni economiche sono il muro più alto, e la società – per dei motivi concreti – ha deciso di voltare pagina. Tudor lo stima, lo vorrebbe, ma se non si abbassano gli stipendi o non si vendono pezzi, non c’è spazio nel bilancio.

Il giocatore ha voglia di cambiare aria, e vuole farlo “a modo suo”: rimanendo in Europa, in Serie A, e possibilmente con Allegri a Milano. Ma il twist finale sarà la chiusura economica: riuscirà il Milan a fare da ponte finanziario? Riuscirà la Juve a trovare altra destinazione? O ci sarà qualche colpo a sorpresa?

Insomma, ci troviamo alla vigilia di una settimana che può chiarire, che può cambiare la traiettoria. Come in una storia vera, con alti, bassi, tensione, speranze. Per ora la parola “addio” è nell’aria, ma oggi come oggi serve pazienza: i prossimi giorni potrebbero cambiare tutto… o rimandare tutto ai supplementari.